martedì 30 marzo 2010

La pace delle cose selvatiche

Volevo segnalare una bellissima poesia di Wendell Berry, un poeta americano, che mi ha molto colpito...la traduzione non è un gran che ma è la meglio che ho trovato...spero vi piaccia...

The peace of wild thing

When despair for the world grows in me
and I wake in the night at the least sound
in fear of what my life and my children's lives may be,
I go and lie down where the wood drake
rests in his beauty on the water, and the great heron feeds.
I come into the peace of wild things
who do not tax their lives with forethought
of grief. I come into the presence of still water.
And I feel above me the day-blind stars
waiting with their light. For a time
I rest in the grace of the world, and am free.

La pace delle cose selvatiche

Quando la disperazione del mondo mi cresce dentro
mi vado a sdraiare dove l'anitra si posa sull'acqua in tutta la sua bellezza
e lo splendido airone si specchia.
E lì trovo la pace delle cose selvatiche
che non hanno tensioni nella vita pensando al dolore che verrà.
Mi fermo davanti alle acque tranquille
e sento sopra di me le stelle che attendono l'oscurità
per poter risplendere.
E in quei momenti io riposo nella pace
amo il mondo e sono libero.

lunedì 22 marzo 2010

All in...

Dopo il post che ho inserito qualche giorno fa, mi è venuta voglia di parlare di qualcosa di più leggero...in particolare vorrei parlare del poker...
La passione per questo gioco è nata per me qualche anno fa quando,durante le sere invernali, era una valida alternativa ad un cinema o ad un pub...inizialmente pensavo si trattasse solamente di un gioco d'azzardo ma in realtà il poker è molto di più...anzi si può affermare che si tratti di un vero e proprio gioco di abilità che oltre ad una buona dose di fortuna richiede anche molta concentrazione, doti logiche, freddezza e capacità recitative...
Inoltre è uno dei giochi più antichi del mondo, le cui origini si intrecciano con la storia dell impero persiano. Interessante sarebbe l' origine del nome, si ritiene che derivi dal francese "poque" che significa ingannare, difatti in questo gioco la capacità di ingannare l avversario è fondamentale...
In particolare una variante moderna del poker: il "texas hold'em" si è diffuso negli ultimi anni in maniera esponenziale coinvolgendo sempre più persone in tutto il mondo.
Il texas hold'em è nato in america e prevede la distribuzione di due carte a ciascun giocatore e cinque carte in comune a tutti con cui effettuare le varie combinazioni...è un gioco molto veloce che richiede una certa elasticità e che ha la capacità di coinvolgere il giocatore molto velocemente...è amore a prima vista...
In generale nel poker non contano le carte che si hanno in mano, ma la capacità di gestirle, di spaventare l'avversario o di dargli la convinzione di avere la vittoria in pugno, costringerlo a giocare tutte le chips( soldi simbolici) per poi fregargliele tutte...Si devono gestire le emozioni, farsi vedere forti o deboli a seconda delle situazioni, anche se spesso questo non basta è un bel vantaggio e alla lunga i giocatori più bravi si vedono. Nei tavoli finali dei campionati del mondo non a caso ci sono sempre gli stessi 5 o 6....Vorrei concludere questo post con il link della finale del mondiale di poker dell 89 in cui uno dei più forti giocatori del mondo: Chen fa scala con le prime tre carte in comune e non muove un ciglio, facendo credere all avversario di non avere niente, il secondo butta tutte le chips dentro (all in) e perde tutto...incredibile come chen riesca a gestire le emozioni...un vero campione... http://www.youtube.com/watch?v=0yg2GyF54uM

giovedì 18 marzo 2010

Al centro di niente, al centro di tutto...


Ultimamente, mi sono messo a rileggere alcuni vecchi numeri della rivista "le scienze" alla ricerca di qualche articolo interessante e di nuovi spunti di riflessione...mi è capitato subito fra le mani il numero di agosto 2009 ed in particolare un articolo che, sebbene sdraiato sotto l'ombrellone, mi fece riflettere, e non poco, sulla considerazione che la scienza e la filosofia hanno imposto all uomo riguardo al nostro spazio nell universo e alla nostra importanza...
Fin dalle elementari infatti, non appena si parla di scienza, ed in particolare di Copernico e Galileo, ci vengono inculcati alcuni concetti, che sicuramente ci aiutano a ridimensionare l' idea che abbiamo della nostra posizione e della nostra grandezza al cospetto dell' intero universo, ma che secondo me hanno anche un effetto deviante su ciò che veramente i primi grandi astronomi volevano dirci...
Ricordo ancora il discorso di una mia professoressa approposito dello spazio e del sistema solare:-ricordatevi che noi non siamo al centro dell'universo, anzi non siamo neanche al centro del sistema solare, in quanto giriamo attorno al sole e non il contrario. La terra, per chi ci abita sembra uno spazio immenso, ma non è niente a confronto del sole, dei sistemi, delle galassie...noi non siamo altro che un piccolo granello di sabbia che gira attorno ad una stella mediocre ai margini di una galassia mediocre...-
La visione di una terra che gira attorno al sole è ormai naturalmente accettata da secoli e chiunque, anche i più ignoranti in materia, alla domanda di cosa risiede al centro del nostro sistema risponde: il sole. Quello ce ci rimane dificile da accettare è il fatto di essere così piccoli e di essere semplicemente dei "satelliti" di qualcosa e non al centro di tutto...Il fatto è che girare intorno al sole non è per niente un qualcosa di riduttivo, anzi, ci eleva...
Nell' articolo delle scienze l 'obbiettivo era dimostrare come la scarsa considerazione che abbiamo di noi stessi sia solo il frutto di secoli di quel freddo scientismo che nel tempo ha tentato di ridurre l'uomo sempre più ad un niente e sempre più ad un animale.
Se ci pensiamo bene nell'antichità nessuno era poi così contento di trovarsi al centro dell universo, basta pensare a Dante che al centro della terra e dunque dell universo ci mette l'inferno, un posto poi non tanto carino; Aristotele poi mette al centro dell universo la terra semplicemente perchè in quel luogo ci sta ciò che è più pesante e dunque ciò che è più matriale rispetto ad altro.
Ciò che invece è luce, gira attorno alla terra ed assume un fascino superiore a questa che invece è immobile e pesante...L'amore dantesco ed Aristotelico fa muovere il sole e le altre stelle ma non la terra che risente della sua gravità come un bambino con uno zaino troppo pesante...Copernico e galileo ci hanno tolto questo zaino compiendo un atto di superbia e non di umiltà...e per questo ci hanno resi più grandi...Infatti potendoci muovere siamo parte attiva dell'universo e lo possiamo esplorare in maniera più completa...
Copernico scrive: -dimostreremo che la terra gira e supera lo splendore della Luna,e non è SENTINA delle TERRESTRI sordidezze e brutture-, intendendo con terrestre ciò che è pesante ed impuro...
L'idea che girare attorno al sole fosse una cosa disdicevole si realizza circa 25 anni dopo la scomparsa di Copernico quando il filosofo Michel de Montaigne (un francese) scrive: -l'uomo è relegato nella sporcizia e nell'impurità del mondo,inchiodato ed incatenato alla parte peggiore e più putrida dell' universo, nel piano più basso della casa, e più remoto rispetto all'arca celeste...-. Tutto il contrario di quello che Copernico voleva comunicarci...
Nel corso dei secoli poi questa idea si è sempre di più consolidata...solo in questi hanni la questione è riaffiorata e molti scienziati sono per recuperare una visione della terra più positiva, una terra che regala all'uomo una posizione di privilegio...
Nel 900 poi l'universo è stato completamente ricostruito con l idea dello spazio-tempo...di fatto sembra assodato che l'universo non abbia un centro, ma che ogni punto sia il suo centro, esattamente come ogni punto di un mappamondo può descrivere attorno a se un equatore...dove dunque la terra è sfavorita rispetto agli altri oggetti celesti se anche questa può essere considerata il centro dell universo? Perche questa è da considrarsi di minore importanza quando ogni corpo nell'universo si muove attorno a qualcosa ed è anch esso dunque satellite?
Sembra ovvio che ad ogni scoperta scientifica si debba accompagnare una riflesione filosofica appropriata che molto spesso gli stessi scopritori hanno maturato e usata per compiere proprio quella la scoperta...
Se dunque la nostra posizione attorno al sole non è un qualcosa di sfavorevole, possiamo dire lo stesso delle nostre dimensioni? Anche qui a questione è dibattuta e si deve fare i conti con quello scetticismo scientista di cui parlavo prima...
Molti eminenti filosofi e scienziati per esempio adducono come prova della non esistenza di Dio il fatto che siamo così piccoli ed insignificanti...così anche i fautori del nichilismo e dell ateismo più bieco...ovviamente non ne faccio una questione teologica, ma sicuramente il fatto di essere così piccoli ci rende insicuri e ci fa sentire veramente impotenti...invece secondo me sia chi crede sia chi non crede in Dio dovrebbe rendersi conto dell unicità dell'uomo e dunque della sua grandezza intrinseca...un eminente scienziato (Freedman) usa parole che sicuramente sarebbero care a Copernico:- c'è differenza tra essere in un posto significativo e FARE qualcosa di significativo...noi possiamo non essere nulla di particolare in una scala cosmica, ma abbiamo sviluppato la capacità di osservare lo spazio e di porci domande e questo è più che significativo-
Fino a prova contraria siamo i soli a poter osservare coscentemente l universo e dunque pur così piccoli siamo i soli a poterlo pensare e a potergli dare un senso...questo ci rende unici e grandi più di un qualsiasi enorme buco nero...
Inoltre se anche una galassia o un insieme di galassie (gruppo locale) non sono niente in confronto alla grandezza dell' universo allora ci rendiamo conto di quanto di fatto la grandezza non abbia un valore su una scala pressoche infinita (passatemi il termine) e che il vero termine di confronto sia la capacità di osservare computare e porci domande come forse, nessuno ha mai fatto...un valore che ci rende, nonostante non si sia al centro di niente, al centro di tutto...